16 Gennaio 2020
Coldiretti Piemonte – Fagioli: contro le importazioni selvagge acquistare Made in Piemonte

Urgente ottenere etichettatura origine per legumi e trasformati

Tre piatti di fagioli, lenticchie e ceci su quattro che si consumano in Italia sono in realtà stranieri provenienti soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada dove vengono fatti seccare con l’utilizzo in pre-raccolta del glifosato secondo modalità vietate sul territorio nazionale. A denunciarlo è la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di un inganno per i consumatori favorito dalla mancanza dell’obbligo dell’indicazione dell’origine in etichetta.

Le importazioni di legumi secchi da spacciare come nazionali hanno superato i 405 milioni di chili, con un aumento record del 46% negli ultimi dieci anni, secondo una analisi su dati Istat. Ma se si torna indietro agli anni ‘60 le importazioni erano pari ad appena 4,5 milioni di chili, praticamente un centesimo di quelle attuali. I fagioli, in particolare, arrivano in gran parte dall’Argentina oltre che dal Nordamerica.

In Piemonte sono 1.500 gli ettari coltivati a fagiolo e spiccano, soprattutto, il Fagiolo Igp Cuneo di cui, ogni anno, ne vengono certificati circa 150 quintali, e quello di Saluggia che rientra nei PAT, ovvero è un Prodotto Agroalimentare Tradizionale, che viene specialmente impiegato per la preparazione del tipico risotto vercellese: la Panissa.

“Un fenomeno - spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - che danneggia i nostri produttori ma anche l’ambiente e i cittadini poiché all’estero non vengono rispettate le stesse normative che vigono nel nostro Paese in materia di utilizzo di sostanze chimiche, come nel caso del glifosato, ma anche per quanto riguarda le condizioni di lavoro. Occorre assicurare che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute. Per questo è importante arrivare ad ottenere l’obbligo di indicare l’origine degli alimenti in etichetta per tutti i cibi venduti nell’Unione Europea,  a partire dalla verdura, dalla frutta e dai legumi trasformati. Ai consumatori, quindi, consigliamo di scegliere i fagioli Made in Piemonte, acquistando presso i mercati di Campagna Amica, diffusi in modo capillare su tutto il territorio, o nei punti vendita aziendali per avere certezza di comprare un prodotto piemontese, genuino e tracciabile. Certo - concludono Moncalvo e Rivarossa – occorre anche rivedere il meccanismo degli accordi che favoriscono l’arrivo di prodotti stranieri sulle nostre tavole dove vanno applicati tre principi fondamentali: parità delle condizioni, efficacia dei controlli, reciprocità delle norme”.

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