13 Febbraio 2020
Coldiretti Piemonte serve fronte comune contro nutri-score ed etichetta a semaforo

Le etichette nutrizionali che rischiano di affermarsi nell’ Unione Europea sotto la spinta delle multinazionali bocciano ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare. E’ quanto afferma Coldiretti nell’ esprimere apprezzamento per il via libera unanime dell'Aula della Camera alle mozioni contro il nutriscore. L’etichetta nutri-score francese e quella a semaforo inglese, che si stanno diffondendo in diversi Paesi, penalizzano la dieta mediterranea e le grandi produzioni di qualità Dop e Igp italiane.

“Con l’inganno delle etichette a semaforo e nutri-score si rischia di sostenere, con la semplificazione, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo non solo la salute dei cittadini, ma anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy - spiegano il Presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -. Si tratta infatti di sistemi fuorvianti, discriminatori ed incompleti che finiscono per escludere, paradossalmente, dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui, in alcuni casi, non è nota neanche la ricetta. È inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità, anche perché l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera, come prevede la proposta italiana del sistema «a batteria» che tiene conto dell’insieme della dieta alimentare e non si focalizza sul singolo prodotto. Ad essere bocciati, ad esempio, ci sarebbero anche prodotti del Made in Piemonte, come il Gorgonzola. La nostra regione conta 14 Dop, 9 Igp: una grande biodiversità da valorizzare per evitare una indistinta omologazione, come potrebbe succedere se l’Ue non attiva misure ad hoc per una politica del cibo basata sulla differenziazione e sul rispetto del consumatore”.

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