21 Luglio 2015
SEMPLIFICAZIONE VITIVINICOLA PER NUOVE FRONTIERE DI SVILUPPO

Torino – Parola d’ordine: semplificazione amministrativa per il mondo vitivinicolo. Questo il focus dell’incontro che, presso l’Hotel Majestic di Torino, ha visto la partecipazione di oltre 200 imprenditori del settore, provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta.  A far gli onori di casa il presidente ed il direttore di Coldiretti Piemonte Delia Revelli ed Antonio De Concilio. Non hanno fatto mancare la loro presenza i presidenti, i direttori ed i dirigenti delle varie regioni e province intervenute al convegno, moderato da Sara Paraluppi dell’ufficio Affari Generali della Confederazione Nazionale Coldiretti.
Dimezzare il tempo perso dalle imprese con la burocrazia; semplificare ciò che è utile in termini di miglioramento del processo produttivo e sotto il profilo della qualità, sicurezza e riconoscibilità dei prodotti; eliminare ciò che non serve a nulla, è ripetitivo ed, a volte, intollerabile. Questa è l’Italia del vitivinicolo che vorrebbe Coldiretti Piemonte, come è emerso durante il convegno “Semplificazione vitivinicola – Nuova prospettiva di sviluppo”.
“Il settore vitivinicolo è davvero importante per l’intera economia del nostro Paese per questo motivo Coldiretti sta organizzando questi incontri sui territori. Coldiretti Piemonte sta lavorando per l’abbattimento e l’armonizzazione del numero di adempimenti nelle pratiche vitivinicole. E’ un tema che ci sta a cuore poiché la maggior parte delle nostre province è a vocazione vitivinicola - ha così esordito Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte nel suo intervento di apertura dell’incontro – Il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è molto richiesto anche all’estero: il mercato statunitense, in particolare, assorbe oltre il 30% dell’export di vino piemontese  e nel 2014 le esportazioni negli USA hanno raggiunto i 200 milioni di Euro”.
“Dall’impianto del vigneto alla vendita della bottiglia si contano oltre 70 attività burocratiche nei confronti di ben 20 soggetti diversi che, molto spesso, non comunicano tra loro. Oltre 1000 norme di settore per un totale di 4000 pagine tra direttive, regolamenti, leggi, decreti, circolari, delibere nazionali e regionali. Tutto questo incide in media per 100 giornate all’anno pari ad oltre il 20% del tempo di lavoro dell’impresa vitivinicola”, ha affermato Domenico Bosco responsabile dell’Ufficio vitivinicolo della Confederazione nazionale Coldiretti, per far notare quanto il settore sia strozzato da una macchina burocratica insostenibile.
Le proposte per andare verso una risoluzione del problema, confluite in un Testo Unico in discussione al Parlamento ed alla cui stesura Coldiretti ha dato un sostanziale contributo, vanno dall’adozione di un sistema informatico unico alla non duplicazione delle attività di controllo sui vigneti ed in cantina, dalla revisione del sistema di certificazione e controllo con l’introduzione dell’analisi dei rischi alla revisione ed al coordinamento del sistema sanzionatorio, oltre alla creazione di uno sportello unico per l’export del vino.
“Una situazione pesante da sostenere per le aziende del nostro territorio piemontese che detiene una superficie vitata di 43 mila ettari e, nel 2014, ha registrato una produzione di oltre 3,5 milioni di quintali di uva. Con quanto Coldiretti ha voluto apportare nel Testo Unico si possono eliminare almeno 40 tra adempimenti e registri con una riduzione del 50% del tempo, oltre che un risparmio di costi attualmente a carico delle imprese e della pubblica amministrazione. Tutto questo senza compromettere l’efficacia delle attività di controllo che, anzi, in molte situazioni possono aumentare”, ha commentato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte.
“L’impegno dell’Organizzazione si è maggiormente intensificato nel seguire la stesura della normativa nazionale ed il decreto legge Campolibero rappresenta un primo passo avanti verso l’eliminazione di quella burocrazia inutile che pesa sulle aziende e non porta alcun valore aggiunto al consumatore. Continueremo a migliorare i servizi specialistici  e a proporre un’attività di assistenza altamente qualificata”, ha fatto presente Piergiorgio Quarto membro della Giunta Esecutiva della Confederazione Nazionale Coldiretti. 
Ad aiutare il settore, dal 1 gennaio 2016, arriveranno i registri di cantina informatizzati in ambiente Sian ed i documenti di accompagnamento informatizzati. “Altre novità vanno dalle comunicazioni verso la pubblica amministrazione e le strutture di controllo informatizzati ed automatizzati alla revisione e semplificazione delle dichiarazioni vitivinicole, senza dimenticare il superamento dei vincoli doganali e delle accise che impediscono la vendita diretta di vino all’interno dell’Unione Europea”, ha concluso Quarto
“Al fine di offrire un servizio sempre più completo e funzionale ai nostri imprenditori ed affinché la semplificazione possa essere vista come un’opportunità di sviluppo, il CAA di Coldiretti ha organizzato una serie di attività specializzate, tra cui la gestione informatica dei registri di cantina e la consulenza da offrire alle aziende vitivinicole per far fronte anche agli adempimenti nel settore delle accise”, come ha illustrato Enzo Gilli del CAA nazionale Coldiretti nel concludere i lavori dell’incontro.  

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