19 Giugno 2010
SEQUESTRATE A TORINO MOZZARELLE ESTERE BLUASTRE: COLDIRETTI RIBADISCE LA NECESSITA’ DI UNA ETICHETTATURA TRASPARENTE

“Dopo il sequestro a Torino da parte dei Carabinieri del Nas di circa settantamila mozzarelle di colore bluastro provenienti dalla Germania e destinate alla Grande Distribuzione, si rende improrogabile l’obbligatorietà di un’etichettatura chiara e trasparente, che permetta al consumatore di conoscere la provenienza del Paese di origine del prodotto”. Questo la dichiarazione a caldo del presidente e del direttore regionale della Coldiretti, rispettivamente  Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, nel commentare la notizia sul sequestro cautelativo nel torinese.
“L’ottimo lavoro dei Nas di Torino – continua il presidente Rovellotti – mette in evidenza un fenomeno che ormai da troppo tempo inganna i consumatori, a danno sia della salute che delle produzioni nazionali”.
“Il mercato lattiero-caseario – spiega il direttore Bruno Rivarossa - conta su una produzione nazionale di 110.000.000 quintali di latte, con un import pari a 86.000.000 quintali. In Piemonte, la produzione è di circa 8.600.000 quintali e l’import è pari a 7.900.000 quintali. Un import costituito, oltre che dal latte trattato a lunga conservazione, prevalentemente da prodotti semi-lavorati: cagliate, polvere di latte, caseine, caseinati e altri. Il risultato è che, nel nostro Paese,  tre cartoni di latte UHT su quattro sono stranieri e circa la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate estere. Tutto questo ad insaputa dei consumatori. A fronte di questi dati Coldiretti Piemonte ribadisci con forza la necessità di una normativa che disciplini l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei prodotti alimentari. Quanto accaduto a Torino dimostra una volta di più che la mancanza di chiarezza non va a danneggiare solo allevatori e produttori, ma soprattutto i cittadini”.
“Un segnale incoraggiante – conclude il presidente Rovellotti - arriva dal Parlamento Europeo che ha votato finalmente a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine per alcuni prodotti agroalimentari, quali carne, pollame, prodotti lattiero caseari ed ortofrutticoli freschi. Ma il lavoro da fare è ancora lungo: sono infatti moltissimi i prodotti alimentari con etichettature anonime o fuorvianti. Continueremo dunque la nostra battaglia, al fianco delle associazioni consumatori, per ottenere etichettature chiare e trasparenti”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi