Sergio Chiamparino e Luciana Littizzetto, due piemontesi doc, hanno voluto apporre la loro autorevole firma sulla petizione che Coldiretti sta sostenendo per ottenere che “L’Arte della Pizza Italiana” venga riconosciuta quale patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
La firma della straordinaria campionessa di satira, è avvenuta ai margini della presentazione del suo nuovo libro “L’incredibile Hurka”, durante la quale ha anche sottolineato l’importanza di alcuni mestieri, come quello del pizzaiolo, ricordando ancora una volta lo straordinario ruolo che oggi stanno svolgendo i mercati di Campagna Amica a favore dei consumatori.
Il Presidente della Regione ha firmato la petizione in occasione della Fiera del Bue Grasso a Carrù, dove ha avuto modo di dichiarare la propria ammirazione per il mondo agricolo ed allevatoriale che, in un momento di grande sofferenza per l’economia, riescono a prospettare traiettorie di futuro per i giovani sui nostri territori.
“E’ stato un onore poter raccogliere l’adesione di due personaggi che eccellono nei propri rispettivi ambiti e sanno riconoscere il valore dell’impegno della gente che lavora e produce nella legalità – ha evidenziato il Direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio – ed è fortemente significativo poter registrare il loro sostegno alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove etichette per i prodotti alimentari che il 13 dicembre con l’applicazione delle norme europee (regolamento UE 1169/2011) saranno in vigore in Europa a tutela del rapporto di trasparenza e di corretta informazione per i consumatori italiani ed europei”.
Una norma europea che recepisce molte delle indicazioni di Coldiretti in ambito di tracciabilità dei prodotti e correttezza d’informazione in etichetta per i consumatori.
Etichette più chiare e leggibili: Le indicazioni obbligatorie dovranno essere scritte con caratteri più chiari e grandi, con una dimensione minima di almeno 1,2 mm (o 0,9 nel caso di confezioni piccole).
Evidenza del responsabile dell’alimento: Tra le informazioni obbligatorie, oltre al nome, deve esserci l’indirizzo del responsabile dell’alimento, ossia l’operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto. Tale indicazione secondo la Coldiretti non va confusa con quelle dello stabilimento di produzione, obbligatoria per la norma nazionale ma che ora diventa facoltativa, apponibile con l’unica accortezza di non ingenerare confusione nel consumatore stesso rispetto all’indicazione obbligatoria del nome e dell’indirizzo del soggetto responsabile dell’etichettatura.
Allergeni in risalto: Le sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze (come derivati del grano e cereali contenenti glutine, sedano, crostacei, anidride solforosa, latticini contenenti lattosio) dovranno essere indicate con maggiore evidenza rispetto alle altre informazioni, ad esempio sottolineandole o mettendole in grassetto nella lista degli ingredienti. Anche i ristoranti e le attività di somministrazione di alimenti e bevande dovranno comunicare gli allergeni, tramite adeguati supporti (menù, cartello, lavagna o registro), ben visibili all’avventore.
Più trasparenza sugli oli e grassi utilizzati: Non sarà più possibile ingannare il consumatore celando, dietro la definizione generica di “oli vegetali” o “grassi vegetali”, l’utilizzo di oli o grassi tropicali a basso costo (es. olio di palma, di cocco o di cotone, che hanno effetti sulla salute): ora tra gli ingredienti si dovrà specificare quale tipo di olio o di grasso è stato utilizzato, sottolinea la Coldiretti
Stato fisico del prodotto: Dovranno essere indicati con accuratezza i trattamenti subiti dal prodotto o anche dall’ingrediente. In tal modo – afferma la Coldiretti - non sarà possibile utilizzare solo il termine “latte”, se si usa latte in polvere o proteine del latte.
Informazioni sul congelamento e scongelamento: In caso di carne e pesce congelato e preparazioni congelate di carne e pesce congelato non lavorato, andrà indicata la data di congelamento. Nel caso di alimenti che sono stati congelati prima della vendita e sono venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.
Indicazione di ingredienti sostitutivi: Per tutelare il consumatore da indicazioni ingannevoli, quando si sostituisce un ingrediente normalmente utilizzato, in un particolare prodotto, con un altro ingrediente, come ad esempio i sostituti del formaggio, l’ingrediente succedaneo impiegato - riferisce la Coldiretti - va specificato immediatamente accanto al nome del prodotto, utilizzando per la stessa caratteri adeguati (pari almeno al 75% a quelli utilizzati per il nome del prodotto).
Alimenti contenenti caffeina: Per i bambini e le donne in gravidanza e in allattamento sono previste avvertenze particolari per determinati alimenti contenenti caffeina, per esempio i cosiddetti “energy drinks”.
Scadenza ripetuta sulle monoporzioni: La data di scadenza dovrà essere riportata su ogni singola porzione preconfezionata e non più solo sulla confezione esterna, in modo da rendere piu’ avegole l’informazione al consumatore secondo la Coldiretti.
Provenienza delle carni suine, ovi-caprine e di pollame: In virtù di una norma collegata, che si applica a partire dal prossimo aprile 2015, dovranno essere indicate in etichetta luogo di allevamento e di macellazione di carni suine e ovi-caprine, come avviene da anni – ricorda la Coldiretti - per le carni bovine a seguito dell’emergenza mucca pazza.
Alcuni prodotti restano ancora da considerare. Per Coldiretti comunque un primo passo importante a tutela del Made in Italy.