8 Luglio 2014
SPECULAZIONI SULLE IMPORTAZIONI E NELLA FILIERA FANNO CROLLARE I PREZZI: COLDIRETTI PIEMONTE SI MOBILITA PER LA DIFESA ED IL RILANCIO DELLA RISICOLTURA

Una regione a forte vocazione risicola non può più accettare che il lavoro delle oltre 2.500 imprese per un totale di 12.000 addetti sia messo a rischio a causa delle indiscriminate importazioni dall’estero, Cambogia in particolar modo, a seguito dell’azzeramento dei dazi doganali da parte dell’Unione Europea.
Coldiretti Piemonte, in un documento che sarà consegnato ai Prefetti (che avverrà il 10 luglio) ed ai presidenti delle province risicole nonchè Parlamentari ed ai Consiglieri della Regione chiede con forza una nuova legge per la regolamentazione del commercio interno, in particolare nel collegato agricolo di “Campo libero”, in cui sia inserito chiaramente l’obbligo di indicazione dell’origine e l’etichettatura del riso. Questo per evitare che ancora una volta la produzione made in Piemonte vada ad essere utilizzata dalle riserie che tendono a nazionalizzare il riso estero, spesso importato come risone o semi lavorato anche utilizzando triangolazioni con i Paesi a dazio zero. Il documento di Coldiretti Piemonte chiederà anche una rivisitazione dell’operatività delle Borse Merci, oggi capillarmente distribuite sul territorio, ma con scarsi esiti in termini di riferimento per il mercato.
Infine, è opportuno che il Governo compia una corretta valutazione sull’operatività dell’Ente Nazionale Risi, la cui funzione operativa è considerata sicuramente da aggiornare.
Di qui, un provvedimento nazionale che meglio disciplini l’attività di enti e organismi che interagiscono con il settore.
Oggi il nostro Paese è il maggior produttore europeo di riso, con più di 14 milioni di quintali l’anno. E in Italia il primato spetta al Piemonte, con più di 120 mila ettari di risaia con una produzione totale di 8 milioni 500 mila quintali. La capitale del riso è Vercelli: dalle risaie che circondano la città proviene più di 1/3 della produzione nazionale. Oltre alla provincia di Vercelli, anche quella di Novara presenta il paesaggio tipico delle risaie.
Il riso costituisce l’esempio classico dei soli 17 centesimi che vanno al produttore agricolo per ogni euro di costo per il consumatore.

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