29 Giugno 2015
STOP AI FORMAGGI SENZA LATTE

La Commissione dell’Unione Europea ha inviato una diffida all’Italia per chiedere la fine del divieto di utilizzo del latte in polvere, concentrato e ricostituito per la preparazione di prodotti lattiero caseari.
Dall’11 aprile del 1974 con la legge n. 138 l’Italia aveva deciso di vietare ai caseifici l’uso di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare al fine di mantenere alta la qualità dei prodotti caseari e di salvaguardarne l’autenticità, evitando inganni ai danni dei consumatori.

Il settore lattiero caseario del Piemonte occupa una posizione di spicco nello scenario economico regionale come dimostrano i numeri: conta, infatti, 1900 aziende, oltre 8 mila addetti, vale 390 milioni di produzione lorda vendibile e ha a disposizione circa 8 milioni di quintali di produzioni. Inoltre, si fregia di 6 DOP regionali, Bra, Castelmagno, Murazzano, Robiola di Roccaverano, Toma Piemontese ed una interregionale, il Gorgonzola.

“In Piemonte oltre il 70% del latte prodotto viene destinato alla trasformazione casearia. L’utilizzo del latte in polvere per la preparazione dei nostri formaggi avrebbe, quindi, conseguenze pesanti sulla tenuta degli allevamenti piemontesi ed indurrebbe ad una elevata importazione – afferma Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte- Nella nostra regione, su una produzione di 9 milioni di quintali di latte, il 25% viene destinato alla preparazione di formaggi DOP di cui la regione registra un’antica tradizione, non possiamo dunque pensare di produrre il Bra o la Toma Piemontese senza il latte delle nostre stalle”.

“Se la diffida sarà accolta a farne le spese, ancora una volta, sarà la qualità dei nostri formaggi e degli yogurt, oltre all’intera reputazione del Made in Italy che, invece, deve essere rafforzata dall’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta. Coldiretti Piemonte continua a battersi affinché vengano mantenuti i posti di lavoro negli allevamenti e vengano salvaguardate e premiate la biodiversità e la tradizione casearia piemontese, senza i condizionamenti delle lobbies delle multinazionali” conclude il direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi