8 Aprile 2016
TESTO UNICO DEL VINO: UN PASSO AVANTI VERSO IL TAGLIO DELLA BUROCRAZIA

Approvato dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati il Testo Unico del vino che taglia il tempo dedicato alla burocrazia.
“Un risultato arrivato anche a seguito di varie nostre proposte volte a semplificare ed ottimizzare i processi produttivi – ha spiegato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – In particolare, è molto positiva la revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione d’origine poiché, con l’introduzione dell’autocertificazione per l’idoneità, oltre a velocizzare i tempi, si avrà un contenimento dei costi”.
Il Testo Unico arriva alle porte della 50° edizione di Vinitaly, in scena dal 10 al 13 aprile, che rappresenta la vetrina internazionale più importante per il comparto vitivinicolo.
“Saremo presenti in modo massiccio a Vinitaly per dare risalto ai vini piemontesi che si stanno sempre più consolidando soprattutto sul mercato internazionale. Vogliamo dare, quindi, sostegno e visibilità alle nostre aziende che, con le loro etichette, valorizzano il patrimonio vitivinicolo regionale portandolo alla ribalta dei numerosi operatori stranieri che saranno presenti a Verona”.
Il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è molto richiesto all’estero: in particolare il mercato statunitense assorbe il 35% dell’export di vino piemontese e le esportazioni negli USA hanno raggiunto i 200 milioni di euro nell’ultimo anno.
Il vitivinicolo piemontese nel 2015 ha registrato una P.L.V. (produzione lorda vendibile) di quasi 400 milioni di euro con una produzione di oltre 3,5 milioni di quintali di uva e detiene una superficie vitata di 43 mila ettari.
“Un comparto molto importante, come denotano i dati, per l’intera economia della nostra regione, ma non possiamo tralasciare la crisi che sta colpendo il mondo delle bollicine”, ha ricordato la presidente.
Sono oltre 400 mila gli ettolitri di moscato invenduto nel 2015 e a gravare ulteriormente su questo dato è arrivato il parere dell’Antitrust secondo cui gli accordi fatti all’interno della filiera del Moscato non hanno valore giuridico.
“Auspichiamo che questo parere non limiti le progettualità per la filiera del Moscato ampiamente condivise tra la parte agricola e quella industriale”, ha concluso Revelli. 
 

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