Il livello idrometrico del fiume Po è già salito di 5 metri nelle ultime 48 ore secondo la rilevazione al Ponte della Becca e su tutta l’Italia si abbatte il maltempo in un autunno secco in cui a settembre sono cadute addirittura il 61% in meno di precipitazioni rispetto alla media storica, con i terreni secchi che amplificano il rischio idrogeologico.
In Piemonte il Lago Maggiore cresce di circa 3 cm all’ora ed è prossimo al livello di guardia ed il Po, a valle della confluenza con il Sesia, ha raggiunto anch’esso il livello di guardia. In tutta la regione, dal verbano al cuneese, si sono registrate forti piogge e vento con alberi sradicati e allagamenti. Una forte tromba d’aria ha colpito, in provincia di Torino, l’area del canavese. Danneggiati, al momento, soprattutto i capannoni, le serre, in particolar modo nella zona di Acqui Terme, nell’astigiano e torinese, e le coltivazioni di mais.
“Quanto sta avvenendo conferma la tendenza alla tropicalizzazione per effetto dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con elevata frequenza e attraverso eventi estremi - commentano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – . La caduta di rami ed alberi deve far riflettere anche le amministrazioni che si occupano della manutenzione del verde pubblico: troppo spesso vengono realizzate aree verdi senza una adeguata scelta in base al clima ed al terreno. In questi giorni – proseguono Galliati e Rivarossa - i nostri tecnici continuano a monitorare la situazione in modo tale da poter, se necessario, intervenire con azioni mirate e tempestive”.