26 Agosto 2010
VENDEMMIA 2010: ANNATA ECCELLENTE, MA OCCORRE UN FORTE PROGETTO ECONOMICO.

Proprio mentre in provincia di Alessandria si stanno staccando i primi grappoli, nell’astigiano la vendemmia è ormai prossima, nel cuneese, novarese e torinese si stanno preparando per la raccolta delle uve, Coldiretti Piemonte informa che, sulla base delle rilevazioni dei tecnici operanti nelle singole province, quest’anno l’annata sarà sicuramente a cinque stelle.
La qualità delle uve è elevata e la stagione della raccolta si prospetta ottima sia per le temperature diurne che per quelle notturne, consentendo così una maturazione eccezionale dei grappoli.
Purtroppo, dal lato economico qualche apprensione la si raccoglie tra i produttori. Alcune realtà hanno in questi giorni evidenziato eccedenze, mentre altri soggetti hanno ipotizzato azioni dimostrative che Coldiretti ritiene, in questa fase, eccessive rispetto alla situazione reale di mercato.
Di qui la posizione di Coldiretti Piemonte: pur riscontrando, in alcune province della nostra regione, situazioni molto delicate, occorre evitare di incrementare ulteriormente allarmismi e forme di terrorismo psicologico che potrebbero penalizzare i produttori che hanno lavorato bene e intendono continuare a produrre vini di grande qualità.
Al settore serve un progetto vero che contenga strategie di mercato che partano dalla vigna per arrivare fino al consumatore, passando per il tramite della cantina di trasformazione. Se è vero che qualche pesantezza di mercato è reale, occorre evitare il crollo psicologico del quale si avvantaggiano soprattutto gli speculatori.
“Noi siamo per costituire al più presto una proposta operativa e progettuale per il settore, aperta a tutti gli operatori che credono come noi nel futuro del vitivinicolo piemontese – dichiarano Maurizio Soave, dirigente con delega al settore da parte del presidente Paolo Rovellotti, e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte – i nostri tecnici ed esperti, coordinati dall’Osservatorio Mercati di Coldiretti Regionale, lavorano in stretto contatto con il territorio per dotare il comparto di un progetto di rilancio dei suoi vini, sia sul mercato nazionale che sul mercato internazionale. Molte nostre imprese si stanno facendo onore sui mercati asiatici e russi. Altre stanno tenendo, nonostante la crisi economica, sul mercato americano e giapponese. Lo spumante italiano, per esempio, ha conquistato nuovi spazi, a conferma che la produzione vitivinicola nazionale ha raggiunto grande considerazione da parte dei consumatori di tutto il mondo. Occorre continuare a lavorare per valorizzare i nostri prodotti che, anche quest’anno, si prospettano eccellenti.”

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