31 Agosto 2015
VENDEMMIA MADE IN PIEMONTE: UN 2015 DA RICORDARE PER QUALITA’ E QUANTITA’

Da oltre un decennio non si vendemmiava così presto in Italia. Grazie alle alte temperature dei mesi di luglio ed agosto, si è registrata un’accelerazione dei processi tanto che si classifica come la seconda vendemmia più precoce dal dopoguerra, seconda a quella del 2003.
Molto dipenderà dal mese di settembre durante il quale avverrà la maggior parte delle operazioni di raccolta, ma si prevede a livello nazionale una produzione annuale che oscilla tra i 44 ed i 46 ettolitri al litro, secondo Assoenologi.  
“L’andamento stagionale fin qui favorevole e i rilievi che si stanno facendo inducono all’ottimismo sulla qualità del prodotto di quest’anno. A favorire tale situazione anche un cambiamento del modus operandi in viticoltura: al diserbo chimico sta subentrando sempre più la lavorazione meccanica per il controllo delle infestanti e la lotta ai parassiti avviene attraverso l’utilizzo della lotta integrata che vede notevolmente diminuito l’uso dei fitofarmaci”, afferma Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte.
“Per il Piemonte sono previsti progressi a doppia cifra: possiamo stimare un più 10 per cento rispetto alla produzione 2014 grazie alla qualità delle uve e all’ottimo stato in cui si trovano i vigneti. Il dolcetto, non avendo subito il freddo notturno, risulta essere in buone condizioni e ha ritrovato una sua stabilità sul mercato – spiega Roberto Cabiale presidente di Coldiretti Asti e vice presidente regionale con delega al settore vitivinicolo – Stiamo ultimando la raccolta delle uve moscato e chardonnay, siamo in attesa di poter partire con quella di Roero Arneis, cui seguirà verso, la fine di settembre, quella di barbera e nebbiolo”. 
“Auspichiamo in un clima settembrino ancora mite su tutto il nostro territorio piemontese che detiene una superficie vitata di 43 mila ettari e, nel 2014, ha registrato una produzione di oltre 3,5 milioni di quintali di uva da vino. Al momento ci sono tutte le condizioni per un’annata da ricordare e per far sì che il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi, continui ad essere molto richiesto anche all’estero: il mercato statunitense, in particolare, assorbe oltre il 30% dell’export di vino piemontese  e nel 2014 le esportazioni negli USA hanno raggiunto i 200 milioni di Euro”, ricorda Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte.

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